giovedì 30 aprile 2009

Architettura open-source

Il termine open-source nasce come metodo di sviluppo del software aperto al contributo di chiunque sia in grado di portare modifiche di miglioramento. Si basa sulla trasparenza dei processi e il potere della rete (internet). L’aspettativa è quella di avere una migliore qualità, più flessibilità, costi minori e la fine delle strategie di marketing di venditori senza scrupoli. Questo non significa fornire gratuitamente esperienza e conoscenza, significa invece mettere le intelligenze in rete secondo la logica che il miglioramento delle condizioni individuali contribuiscono al miglioramento delle condizioni ambientali. In questo senso la filosofia open-source deve diventare patrimonio di architetti e amministratori delle città.

Parlando di architettura opensource si delinea un’alternativa praticabile, una casa che nasce dalla partecipazione al progetto da parte degli abitanti e che prevede un alto grado di flessibilità e adattabilità. Per l’architettura questa non è una novità, il progetto aperto, la stratificazione, la trasformabilità caratterizzano l’edilizia residenziale storica delle nostre città. Mai come in quest'epoca si coglie una distanza tra le esigenze reali dei cittadini e la proposta del mercato immobiliare, il grande architetto tedesco Frei Otto, autore tra le altre cose dello Stadio Olimpico di Monaco per le Olimpiadi del 1972 e precursore di una impostazione ecologica del progetto d'architettura pone con forza la domanda: “Perchè gli architetti continuano a disegnare in nome della collettività progetti e spazi uguali per tutti anche se nessuno li vorrebbe così?” - Con l'impostazione open-source si passa dall’architettura chiusa, che celebra l'autore ma non l'abitabilità di una casa, alla libertà di un’architettura dinamica, aperta alle esigenze degli abitanti, in grado di trasformarsi nel tempo, un’architettura partecipativa in continuo miglioramento.

mercoledì 29 aprile 2009

Ecologia della casa e architettura open-source



Ecologia della casa - zero emissioni e architettura open-source. Efficienza energetica e flessibilità costruttiva. Con questo titolo Venerdì 8 maggio 2009 a Udine alle 9:30 presso la sala congressi della Fiera di Udine si terrà un convegno in cui saranno presentati i lavori del secondo Labboratorio Sperimentale di Sostenibilità Edilizia svolto in collaborazione con ITI Malignani di Udine, ISIS Solari di Tolmezzo, IPSIA Mattioni di San Giovanni al Natisone, ISIS D'Aronco di Gemona del Friuli.

Partecipano al convegno

Manuela Daniel, assistente alle politiche sociali di Coop Consumatori Nordest
Christine Kanstinger dell'Atelier Frei Otto und Partner
Andrea Trincardi Coordinatore del Laboratorio Sperimentale di Sostenibilità Edilizia
Andrea Poggio vice direttore generale di Legambiente

L'ecologia di una casa non riguarda tanto la “naturalità” dei suoi componenti quanto il ruolo che essa assume nella configurazione urbana e l'insieme di relazioni che l'attraversano, in altre parole le componenti tossiche sono solo una parte di queste relazioni da considerare insieme all'energia necessaria a produrre la casa e a mantenerla, la provenienza geografica dei materiali e l'impatto ambientale che si determina in ogni fase della filiera.
Una casa a zero emissioni non intossica i propri abitanti con emissioni nocive (Composti Organici Volatili) e non contribuisce all'aumento dei gas serra perchè richiede pochissima energia per essere scaldata e raffreddata ed è stata costruita con materiali che non hanno richiesto molta energia per essere prodotti. Con casa ecologica a zero emissioni, in una visione ampia, ecosistemica, si indica un modo di intervenire, di trasformare l'ambiente, considerando il punto di vista delle comunità locali per trovare nel contesto e nelle relazioni che lo attraversano le priorità da seguire. Attualmente la deriva consumistica ha profondamente alterato i rapporti degli abitanti con la casa e con il proprio ambiente, la casa è stata ridotta a merce, un oggetto in vendita fra altri oggetti. Scriveva Adorno che “Delle merci culturali si consuma il loro astratto essere per altro, senza che esse siano realmente per gli altri; nel mentre contentano gli altri esse in realtà li ingannano. Oggi la città contemporanea si fonda su questo colossale inganno, inganno che dopo l'emergere della bolla speculativa e le vicende delle speculazioni sui mutui appare più chiaro.