L'estrazione, il trasporto e l'utilizzo del combustibile nucleare richiede tecnologie sofisticate e costose atte a prevenire qualsiasi tipo di incidente. Per le dimensioni dell'apparato di prevenzione e sicurezza la centrale nucleare deve essere grande, in modo da concentrare tutto l'apparato su uno spazio limitato. Grande centrale minori costi di gestione maggiore pericolo potenziale. L'energia nucleare scarica grandi costi sulle popolazioni. Per garantire la sicurezza ampie porzioni di territorio vengono chiuse, le libertà individuali pesantemente limitate, e intere popolazioni sono sottomesse a regole di sicurezza.
Il mondo economico non concepisce l'inaspettato, per questo si affida alla fede statistica che crea degli elenchi di "scenari" più o meno probabili. Quelli meno probabili, per gli economisti, è come se non esistessero. Nella vita reale però l'inaspettato entra molto spesso a trasformare, nel bene e nel male le nostre esistenze, è la classica tramvata che prende le forme del colpo di fulmine in amore o quelle della perdita del lavoro, può essere una morte improvvisa o la nascita di un figlio.
Come scrisse Paul Virilio quando si inventa una tecnologia si inventa anche il disastro che l'accompagna, l'invenzione del treno inventa il disastro ferroviario, l'invenzione dell'areoplano inventa il disastro aereo e l'invenzione della centrale nucleare? Per quanto si stia attenti l'inaspettato può sempre accadere, per sua natura, inaspettatamente.
Da quanto si legge sui giornali la causa del disastro di Fukushima è dovuta al mal funzionamento dei generatori elettrici diesel. Cioè un sofisticatissimo ammasso di tecnologia potenzialmente distruttiva è affidato a dei banalissimi generatori diesel, con il loro serbatoio di gasolio che qualcuno deve riempire, forse un omino con la tanichetta? Si pone una domanda, chi è l'ingenuo, chi considera la scelta nucleare pericolosa e tendenzialmente distruttiva o chi, contro ogni evidenzia, si affida a questo genere di sistema di sicurezza?
Un'ultima considerazione territoriale. Succede l'inaspettato e circa 300.000 persone vengono deportate o segregate nelle loro abitazioni, per un tempo indefinito ma che potrebbe essere molto lungo o definitivo. Si dice che è per garantirgli l'incolumità, ma sicuramente non è stata una loro scelta di vivere vicino ad una bomba innescata.
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