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mercoledì 29 aprile 2009

Ecologia della casa e architettura open-source



Ecologia della casa - zero emissioni e architettura open-source. Efficienza energetica e flessibilità costruttiva. Con questo titolo Venerdì 8 maggio 2009 a Udine alle 9:30 presso la sala congressi della Fiera di Udine si terrà un convegno in cui saranno presentati i lavori del secondo Labboratorio Sperimentale di Sostenibilità Edilizia svolto in collaborazione con ITI Malignani di Udine, ISIS Solari di Tolmezzo, IPSIA Mattioni di San Giovanni al Natisone, ISIS D'Aronco di Gemona del Friuli.

Partecipano al convegno

Manuela Daniel, assistente alle politiche sociali di Coop Consumatori Nordest
Christine Kanstinger dell'Atelier Frei Otto und Partner
Andrea Trincardi Coordinatore del Laboratorio Sperimentale di Sostenibilità Edilizia
Andrea Poggio vice direttore generale di Legambiente

L'ecologia di una casa non riguarda tanto la “naturalità” dei suoi componenti quanto il ruolo che essa assume nella configurazione urbana e l'insieme di relazioni che l'attraversano, in altre parole le componenti tossiche sono solo una parte di queste relazioni da considerare insieme all'energia necessaria a produrre la casa e a mantenerla, la provenienza geografica dei materiali e l'impatto ambientale che si determina in ogni fase della filiera.
Una casa a zero emissioni non intossica i propri abitanti con emissioni nocive (Composti Organici Volatili) e non contribuisce all'aumento dei gas serra perchè richiede pochissima energia per essere scaldata e raffreddata ed è stata costruita con materiali che non hanno richiesto molta energia per essere prodotti. Con casa ecologica a zero emissioni, in una visione ampia, ecosistemica, si indica un modo di intervenire, di trasformare l'ambiente, considerando il punto di vista delle comunità locali per trovare nel contesto e nelle relazioni che lo attraversano le priorità da seguire. Attualmente la deriva consumistica ha profondamente alterato i rapporti degli abitanti con la casa e con il proprio ambiente, la casa è stata ridotta a merce, un oggetto in vendita fra altri oggetti. Scriveva Adorno che “Delle merci culturali si consuma il loro astratto essere per altro, senza che esse siano realmente per gli altri; nel mentre contentano gli altri esse in realtà li ingannano. Oggi la città contemporanea si fonda su questo colossale inganno, inganno che dopo l'emergere della bolla speculativa e le vicende delle speculazioni sui mutui appare più chiaro.

venerdì 8 giugno 2007

Energia: intensità vs efficienza

Nonostante l’energia da fonte fossile diventi sempre più cara e i governi dichiarino di impegnarsi a ridurre le emissioni di CO2 equivalente, l’uso intensivo di questo tipo di energia ha continuato a crescere invece che diminuire.

Ancora oggi i grandi produttori di energia continuano a proporre e costruire centrali elettriche non molto diverse da quelle di 60 anni fa. Possiamo constatare una forte resistenza ad abbandonare il modello industrialista ad alta intensità energetica. Tutto il piano di grandi opere, dalla TAV ai rigassificatori, dalle discariche ai cementifici, risulta, concettualmente, vecchio di 60 anni.

Il sistema basato sull’intensità energetica per sopravvivere deve escludere qualsiasi forma che vada nel senso dell’efficienza.

E’ un sistema a senso unico, le comunità locali sono obbligate ad accettare la presenza inquinante e ingombrante delle centrali, le reti ad alta tensione trasportano l’energia a lunga distanza con fortissime perdite lungo il tragitto. Il sistema energetico intensivo toglie spazio vitale e non è più tollerato. L’energia così prodotta è sempre più cara e i cittadini la devono comprare a prezzo imposto.

Il petrolio e gli altri combustibili fossili hanno determinato i modi di costruire, i materiali da usare, le forme e i modi di organizzazione urbana.

La società industriale è stata fondata su un alto investimento energetico in tutti i campi, si produce, ci si sposta, si abita, consumando grandi quantitativi di energia. La periferia residenziale nasce in questa logica di consumo: consumo di energia, di risorse, di territorio.

Uscire dalle energie fossili significa allora ripensare radicalmente tutti questi aspetti, spostarsi dall’intensità all’efficienza e dalla concentrazione alla diffusione: ridurre il consumo di energia e produrre energia dove si consuma.