Come già avvenuto nell'alimentare anche nei prodotti per l'edilizia si sta diffondendo la dicitura prodotto naturale. Con naturale si identificano quei prodotti che hanno subito scarse trasformazioni. Questa definizione ha più che altro un intento evocativo, naturale rimanda a salutare, che fa bene, puro come acqua di montagna. Costruire in modo naturale allora è costruire con materiali che non siano nocivi per la salute. E’ uno dei tanti paradossi del mondo industriale-consumista: ci si può nutrire con roba generica che può contenere sostanza dannose o con roba naturale che fa bene. Ammettere la dicitura naturale per un prodotto è confermare contemporaneamente che è lecito produrre materiali non naturali, cioè potenzialmente tossici o dannosi.
Uno yogurt, un intonaco, del prosciutto o dei trattamenti per pavimento in legno possono essere naturali o che cosa? Artificiali? Industriali? Sintetici?
Artificiale è prodotto grazie a un arte del fare o del fare a regola d'arte. La costruzione di una casa è un artificio così come la produzione di un formaggio o del vino. Forse si è persa l’etica del fare a regola d’arte, per cui si immagina un mondo naturale originario in contrapposizione ad un mondo artificiale corrotto, come se in un passato mitico si conoscessero tutti i segreti del buon pane o della buona casa naturale. Non è così.
Con l’industrialismo, cioè l’allargamento a tutti gli aspetti del vivere delle regole della produzione industriale, si è affermato il primato del risparmio sulle regole dell’arte: risparmiare tempo; denaro; fatica. Per raggiungere questo risparmio ogni soluzione è valida, salute, benessere, gusto passano in secondo piano, al massimo evocati come elemento pubblicitario. Si risparmiano tempo denaro e fatica ma non si risparmiano materia, rifiuti, energia. Anzi lo spreco di questi ultimi è indispensabile per risparmiare i primi. Questa logica non ha però tenuto conto della limitatezza delle risorse della Terra. La Terra ha dei limiti ben precisi, la via d’uscita a questa situazione non è la sostituzione di materiali di consumo generici con materiali naturali ma il salto di paradigma, il blocco del consumo di materia e lo spostamento delle attività umane dai consumi all’uso e riuso. Solo abbandonando la logica industrialista si potrà essere liberi di pensare un nuovo modo di costruire o mangiare, che vada oltre la schiavitù dei consumi.
Una società che riduce i consumi non è una civiltà più povera anzi. Una casa calda in inverno e fresca d’estate è realizzabile riducendo anche di dieci volte il consumo di energia e il prelievo di materia. Non accontentiamoci allora del cibo naturale ma cerchiamolo piuttosto leggero, non come calorie, ma come impegno di materia e energia.
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martedì 17 luglio 2007
Prodotti naturali
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giovedì 21 giugno 2007
Impennata dei consumi energetici
Con il caldo i consumi di energia elettrica crescono vertiginosamente a causa dell'uso massiccio dei condizionatori.
Le case soffrono più il caldo del freddo, infatti le scelte costruttive recenti hanno sottovalutato il problema del surriscaldamento estivo. Soffitti bassi, muri sottili, isolamenti leggeri (tipo polistirolo) finestre esposte al sole battente sono tutte cause del caldo in casa. Esempi eclatanti di surriscaldamento estivo sono i capannoni per uso uffici e negozi. Questi edifici sono solitamente costruiti con pannelli sottili in cemento armato, prefabbricati, alleggeriti con pannelli di polistirolo, queste strutture vengono attraversate velocemente dall'onda di calore.
Inoltre molti capannoni vicini, circondati da grandi piazzali asfaltati creano un'isola di calore in cui i condizionatori sono costretti ad un super lavoro. Molti condizionatori in un'area ristretta già calda contribuiscono ad aumentare ancora il caldo ambientale chiudendo un circolo vizioso di super consumi.
Le alternative ci sarebbero, nei prossimi giorni avrò modo di parlarne.
Le case soffrono più il caldo del freddo, infatti le scelte costruttive recenti hanno sottovalutato il problema del surriscaldamento estivo. Soffitti bassi, muri sottili, isolamenti leggeri (tipo polistirolo) finestre esposte al sole battente sono tutte cause del caldo in casa. Esempi eclatanti di surriscaldamento estivo sono i capannoni per uso uffici e negozi. Questi edifici sono solitamente costruiti con pannelli sottili in cemento armato, prefabbricati, alleggeriti con pannelli di polistirolo, queste strutture vengono attraversate velocemente dall'onda di calore.
Inoltre molti capannoni vicini, circondati da grandi piazzali asfaltati creano un'isola di calore in cui i condizionatori sono costretti ad un super lavoro. Molti condizionatori in un'area ristretta già calda contribuiscono ad aumentare ancora il caldo ambientale chiudendo un circolo vizioso di super consumi.
Le alternative ci sarebbero, nei prossimi giorni avrò modo di parlarne.
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Comprare casa

La casa è uno dei settori in cui si consuma più energia, quindi ogni cittadino ha la possibilità diretta di intervenire per ridurre i consumi energetici e la conseguente produzione di CO2. Tuttavia per ridurre i consumi in casa si devono fare degli investimenti anche importanti. Le regole di buon uso degli elettrodomestici, la sostituzione delle lampadine e altri comportamenti aiutano a ridurre i consumi ma per frazioni minime.
Quello che fa consumare molto è la struttura della casa che dovrebbe trattenere più calore possibile in inverno e lasciare entrare, in estate meno caldo possibile. Fino ad oggi le case sono state costruite con livelli bassissimi di isolamento termico. E' una verità dolorosa ma chi sta ancora pagando il mutuo per una casa nuova per ridurre significativamente i propri consumi dovrebbe spendere alcune decine di migliaia di euro.
Le case oggi in vendita sono vecchie, per farle rientrare nei nuovi parametri energetici occorre spendere molti soldi, questo significa che chi compra casa oggi dal 2009, anno in cui sarà obbligatorio il certificato energetico della casa, vedrà il valore del proprio investimento diminuire sensibilmente. Questa situazione non è ancora stata registrata dal mercato, anzi chi ha case ad alto consumo di energia da vendere cerca di farlo il più rapidamente possibile, dando minori informazioni possibili sulle performances energetiche della casa.
Per aiutare chi deve scegliere una casa ho pubblicato un libro:
Guida all'acquisto della casa sostenibile, Il Sole 24 Ore, Milano, 2006
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