Per molto tempo i costruttori di case hanno pensato che un buon isolamento termico fosse una cosa inutile. Le case costruite fin'ora e molte di quelle ancora in costruzione hanno una scarsissima efficienza energetica. L'efficienza energetica non è altro che la percentuale di energia che effettivamente riusciamo a godere sottoforma di caldo o di fresco.
Per le automobili l'efficienza è indicata in litri per 100 km., cioè quanti litri brucio per compiere un tragitto di 100 km.
Per le case si indica l'energia, espressa in kW, per metro quadro per anno. Solitamente in questo valore rientra solamente l'energia spesa per riscaldare la casa in inverno. In verità si consuma energia anche per illuminare e soprattutto per raffreddare la casa in estate. Le spese di raffrescamento fanno aumentare i consumi di circa il 25%. Complessivamente una casa generica consuma tra 250 kW/mq anno e 300 kW/mq anno.
Una casa efficiente consuma 30 kW/mq anno (dico 30!) e non ha bisogno di impianto di condizionamento. Questi consumi sono raggiungibili solo se l'intera progettazione dell'edificio tiene conto degli aspetti energetici: orientamento, forma, dimensione e coolocazione delle finestre, materiali, tetto, verde; sono tutti elementi della progettazione architettonica che contribuiscono alla costruzione di case efficienti. La prima causa di architetture inefficienti è degli architetti che hanno dimenticato le regole base della progettazione cioè conoscenza dei luoghi, conoscenza del clima, conoscenza delle abitudini degli abitanti. A ruota, nelle responsabilità, seguono gli impresari, i costruttori, sempre pronti a tagliare voci di spesa.
E' evidente una resistenza da parte di chi orienta il mercato edilizio a non porre la questione energetica tra i parametri di scelta di una nuova casa. La spiegazione è semplice, c'è un "magazzino" di case nuove assolutamente inefficienti che va "svuotato" prima di aprire la strada a case efficienti.
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mercoledì 11 luglio 2007
giovedì 21 giugno 2007
Comprare casa

La casa è uno dei settori in cui si consuma più energia, quindi ogni cittadino ha la possibilità diretta di intervenire per ridurre i consumi energetici e la conseguente produzione di CO2. Tuttavia per ridurre i consumi in casa si devono fare degli investimenti anche importanti. Le regole di buon uso degli elettrodomestici, la sostituzione delle lampadine e altri comportamenti aiutano a ridurre i consumi ma per frazioni minime.
Quello che fa consumare molto è la struttura della casa che dovrebbe trattenere più calore possibile in inverno e lasciare entrare, in estate meno caldo possibile. Fino ad oggi le case sono state costruite con livelli bassissimi di isolamento termico. E' una verità dolorosa ma chi sta ancora pagando il mutuo per una casa nuova per ridurre significativamente i propri consumi dovrebbe spendere alcune decine di migliaia di euro.
Le case oggi in vendita sono vecchie, per farle rientrare nei nuovi parametri energetici occorre spendere molti soldi, questo significa che chi compra casa oggi dal 2009, anno in cui sarà obbligatorio il certificato energetico della casa, vedrà il valore del proprio investimento diminuire sensibilmente. Questa situazione non è ancora stata registrata dal mercato, anzi chi ha case ad alto consumo di energia da vendere cerca di farlo il più rapidamente possibile, dando minori informazioni possibili sulle performances energetiche della casa.
Per aiutare chi deve scegliere una casa ho pubblicato un libro:
Guida all'acquisto della casa sostenibile, Il Sole 24 Ore, Milano, 2006
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